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"Il Barometro del Serpieri"

Note a cura di Cesarino Balsamini, Piero Paolucci e Silvio Cecchini

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I giorni della merla

Ad eventi e previsioni meteorologiche sono legati molti proverbi, tradizioni e leggende.

Non tutto quel che circola è ovviamente fondato perciò, superando l’esitazione che si prova nel fare le pulci a deliziose leggende come quella dei “giorni della merla”, la valuteremo in maniera rispettosa ed oggettiva. Questo è il riassunto della più semplice delle sue tante versioni.

Tanto tempo fa, dove non è certo anche se in alcuni racconti si parla di Milano, negli ultimi giorni terribilmente freddi di gennaio, una famiglia di merli guidata da una saggia merla si trovò costretta a rifugiarsi su di un caldo camino per salvarsi la vita. Si salvarono ma, per la densa fuliggine alla quale si erano esposti, da bianchi che erano, il 1 febbraio si ritrovarono vivi ma completamente neri! Da allora tutti i merli sono neri come li vediamo oggi e gli ultimi tre giorni di gennaio sono considerati i più freddi dell’anno. E casomai non lo fossero si trarrebbe l’infausto auspicio di una primavera tardiva.

Che ne pensa”Il Barometro del Serpieri”? La leggenda è plausibile quando parla di giorni freddi a gennaio: gli italiani in questo periodo per trovare il caldo villeggiano a Sharm o, chi può, alle Maldive. Ma sono veramente i più freddi? E se davvero lo sono, perché è previsto che possano anche essere tanto tiepidi da rovinarci la primavera?

E che dire della selettività della fuliggine per il maschio, visto che le merlotte sono marroni?

Qualche meteorologo ha già indagato sulla attendibilità della leggenda e le conclusione un po’ paradossale dell’esame di tanti dati è stata che  nel sud della penisola, dove questa leggenda è poco conosciuta, in effetti tra fine gennaio e febbraio si addensano spesso giorni molto freddi, mentre a nord, dove la leggenda è nata ed è ancora tramandata ed in alcune località addirittura festeggiata,  le punte di freddo più intenso si disperdono nelle diverse decadi di gennaio e febbraio, con preferenza per i primi giorni dell’anno. Una spiegazione di questa incongruenza può risiedere in una variazione climatica, accertata, che ha visto nei secoli le fredde correnti baltiche spostarsi a fine gennaio dal nord, dove insistevano quando nacque la leggenda, al sud dell’Italia. Il centro dell’Italia, in particolare il versante adriatico, è climaticamente legato al nord. I dati del Serpieri, per quello che riguarda Urbino, dicono che tra le 384 volte nelle quali la temperatura è scesa a -4° od oltre in città dal 1953 ad oggi, solo tredici  si sono registrate nei “giorni della merla”; temperature di -7° od oltre si sono registrate 69 volte in 58 anni e solo tre volte a fine gennaio: il 30 ed il 31 nel 1963 ed il 31 nel 1987! Urbino, che sicuramente non ha un clima mite come quello costiero, non soffre in realtà di un inverno tanto rigido da minacciare i merli. Di merli in Urbino ce ne sono. Anzi, per molti politici e per molti enti della regione, in Urbino i “merli” sono tanti, con o senza piume. Purtroppo per loro alcuni di essi hanno assunto la cattiva abitudine di strepitare un po’ troppo quando si cerca di metterli nel sacco!

 


Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"

Facoltà di Farmacia

 

Ultima modifica effettuata il 26 gennaio 2012 da Piero Paolucci

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