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"Il Barometro del Serpieri"

Note a cura di Cesarino Balsamini, Piero Paolucci e Silvio Cecchini

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Intervista a Cesarino Balsamini  sulle Cipolle di Urbania

 

a cura di Solidea Vitali Rosati

 

A differenza delle cipolle, in fatto di previsioni la scienza ci va cauta: per proiezioni di cui tener conto i meteorologi non vanno oltre i cinque giorni.

 

Perché?

<La mancanza di modelli validi non permette alla comunità scientifica meteo-climatologica di produrre previsioni puntuali per territorio su periodi oltre ai quattro-cinque giorni. Quando si esprime su periodi stagionali o addirittura annuali preferisce chiamare queste previsioni “tendenze climatiche”>.

Cesarino Balsamini è il Curatore dell’Osservatorio Meteorologico “Alessandro Serpieri” dell'Università degli Studi di Urbino ” Carlo Bo”, il più antico delle Marche poiché fondato nel 1850 dal padre scolopio, maestro di Giovanni Pascoli, da cui l’osservatorio prende il nome. Seguono come anno di fondazione  a livello regionale l’osservatorio Valerio di  Pesaro istituito nel 1861 mentre quello di Fano, l’ultimo degli storici, nasce nel 1912. Solo nel sito del Serpieri, curato da Balsamini, Piero Paolucci e Silvio Cecchini, all’indirizzo www.uniurb.it/meteo/meteo.htm, sono ben 16 i portali e le istituzioni a cui è possibile collegarsi per avere informazioni aggiornate sulle proiezioni del clima che farà nell’arco della settimana, su scala regionale, provinciale e locale.

 

Professore, come spiega la curiosità di tanti per le previsioni delle cipolle di Urbania? <Presumo che l’attesa per un responso esclusivamente rituale e tradizionale venga alimentata proprio dalla difficoltà della scienza nel fare proiezioni affidabili di lungo raggio. Dal momento che la scienza non si esprime, c’è spazio per delle note di colore, simpatiche e folkloristiche che dimostrano fondamentalmente la necessità istintiva di scrutare l’invisibile. La comunità scientifica elabora, sull’arco temporale di un anno, secondo modelli matematici complessi, quelle che chiama “linee di tendenza climatica”: in altri termini, avanza l’ipotesi che, per esempio, nella stagione o nell’anno successivo potrebbe esserci in Italia un aumento (o una diminuzione) delle temperature rispetto alle medie storiche o delle precipitazioni. Questo è ben diverso da quello che propongono le cipolle già a gennaio, quando prevedono “che settembre in provincia di Pesaro e Urbino sarà abbastanza piovoso”>

 

Anche i riti hanno le regole: i dodici spicchi vanno esposti ad oriente e da come si scioglie il sale…

<Fa parte del gioco>.

 

Ma in tanti hanno la sensazione che le cipolle ci prendano: è possibile sulla base di tanti anni di responsi valutare il grado di attendibilità delle cipolle?

<Si, basterebbe fare preliminarmente, come si usa in ambiente scientifico, un esame che prenda in considerazione la validità dei materiali e dei metodi utilizzati. Quello proposto dalle cipolle è un rito esoterico, che non ha quindi alcuna possibilità di dare previsioni superiori a quelle legate alla casualità. Quello che possiamo fare è confrontare i responsi con le statistiche urbinati dell’Osservatorio. Come da vostra richiesta, abbiamo messo in relazione gli ultimi otto anni: da una parte i responsi e dall’altra i dati che il nostro osservatorio ha effettivamente registrato>.

 

Che cosa è emerso?

<Per gli anni 2004-2010 da noi presi in esame, l’attendibilità delle previsioni è di circa il 50%>.

 

In pratica ad ogni domanda del tipo: pioverà? non pioverà? la risposta è nella maggior parte dei casi “ni”, 50% sì e 50% no. Per cui il grado di attendibilità è pressoché nullo…

<Praticamente come tirare in aria la monetina e seguire il caso. Mi dispiace per i fan sfegatati delle cipolle di Urbania>.

 

E sulle previsioni dell’ultimo anno come è andata?

<Peggio della media: hanno azzeccato solo per il 40% dei casi, un dato comunque in linea con la casualità su bassi numeri.

Invece la scienza è in grado di garantire <previsioni di altissima attendibilità, intorno all’85%, quando si limitano  alle sei ore successive e in luoghi circoscritti. Tuttavia, per questo tipo di previsioni, che si utilizzano per esempio a scopi militari, in occasione di lanci di satelliti, o più comunemente durante eventi sportivi, viene messo in campo uno spiegamento di strumentazioni che lavorano a corto raggio, come radar e palloni sonda – spiega Balsamini -. Per esempio è quanto accade con le previsioni cosiddette very-short-range (o nowcast) nella Formula uno. Quando per decidere che tipo di gomma montare si scende nella previsione al di sotto dell’ora>.

Insomma, di spicchi di cipolla neanche l’ombra.

 

Dati a confronto

 

Ma le cipolle dicono il vero? Nel 2011 hanno azzeccato il 40% delle previsioni: è quanto emerge dal confronto tra il responso dato a gennaio del 2011 e i dati registrati dall’Osservatorio Serpieri dell’Università di Urbino durante l’anno appena conclusosi. Ecco in sintesi il risultato.

Per febbraio le cipolle avevano previsto; giorni di gelo, con probabili episodi di nevischio e neve. Nonostante la ragionevolezza, il responso è stato smentito per via dell’assenza di neve e con soli 4 giorni di temperature minime inferiori a zero per il clima decisamente mite per il mese invernale.

Per marzo le cipolle avevano suggerito la continuazione dell’inverno, con giorni freddi e non troppo dissimili da febbraio. I dati dell’Osservatorio invece hanno registrato  freddo nella norma con 61 cm di neve in 2 giorni. Tutt’altro rispetto al pronostico. Neanche aprile ha seguito il consiglio degli spicchi: dacché secondo le cipolle sarebbe dovuto essere un mese abbastanza piovoso, si è rivelato invece asciutto. I dati descrivono infatti: <precipitazioni molto sotto media, con temperature molto elevate per il periodo (+ 3,1 °C rispetto alle medie)>. Ma a mettere d’accordo tutti, scienza e fantascienza ci pensa Maggio, per entrambi <un bel mese>. Il Serpieri conferma infatti <Temperature medie elevate con scarse precipitazioni>.  Giugno, che le cipolle avevano previsto come il migliore dell’estate, è stato si bello, ma non il migliore. Luglio, previsto variabile con giornate di pioggia, è coinciso con la previsione. Agosto, che era previsto come luglio, è stato invece il mese migliore dell’anno.  L’ottavo mese dell’anno ha guadagnato un posto nella storia locale per la siccità registrata. Infatti il Serpieri annota un agosto caratterizzato da completa assenza di piogge (mai successo in 59 anni) e di nuvole (26 giorni di cielo sereno). Settembre ha dato ragione alle cipolle, da queste definito  <mese variabile con spiccata tendenza al bel tempo> in quanto si è dimostrato piuttosto <stabile> sul bel tempo: molto caldo (+ 4,1 °C rispetto alle medie) con scarse precipitazioni e 1 solo giorno con cielo coperto. Ottobre? Per le cipolle: < Mese tendente al bello>. Per la cronaca: <Bel tempo nella prima decade, variabile nella seconda e coperto nella terza; poche precipitazioni>. Novembre? Le cipolle non sbagliano a restare ottimiste. Il loro responso che vuole un novembre con <Un po’ di nebbia ma tendente al bello>, nebbia a parte,  ha visto un mese stabile sul bel tempo e con un altro record negativo in termini di siccità: solo 10 mm di pioggia (un primato degli ultimi 59 anni). Dicembre non addolcisce la pillola: le cipolle cadono sull’ultimo mese dell’anno, per il quale avevano previsto <giorni di gelo per buona parte del mese>. Del resto è dicembre…L’osservatorio Serpieri ha registrato invece dati relativi ad un mese molto mite : <Temperature molto elevate con + 2,3 °C rispetto alle medie con sole 3 temperature minime inferiori a zero (minima assoluta -0,8 °C)>.

 


Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"

Facoltà di Farmacia

 

Ultima modifica effettuata il 26 gennaio 2012 da Piero Paolucci

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